Al crocevia tra le province di Córdoba, Catamarca, La Rioja e Santiago si estende un immenso deserto di sale, le Salinas Grandes.
Questa bianchissima pianura di 600 km² una volta era un fondale marino che gli imponenti movimenti della terra hanno portato a oltre 3000 metri di altezza. L’assenza di apporti d’acqua e l’aridità del clima andino hanno fatto il resto, permettendo al sale ed agli altri minerali di cristallizzarsi e formare una spessa crosta.
Noi alle Salinas Grandes ci siamo stati, e in questo diario di viaggio ti raccontiamo la nostra avventura.
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La nostra avventura alle Salinas Grandes
La strada che si snoda dal villaggio di Purmamarca alle Salinas Grandes non è lunga. I 70 km di curve che si snodano lungo la Ruta Provincial 52 sono tutti in salita, ma non ci lamentiamo. La strada è asfaltata, e scalando le marce per non far andare il motore su di giri piano piano l’auto si inerpica verso il Paso de Jama.
Ci lasciamo alle spalle i villaggi di Patacal, Quisquira e La Ciénaga, e continuiamo alla volta della Cuesta de Lipan. I 4.200 metri di altezza si fanno sentire, ma la vista del cielo azzurro terso che tocca la prateria fa dimenticare il fiato corto e la fatica.
Quando raggiungiamo il punto più alto della Cuesta, improvvisamente davanti a noi appare il panorama di Salinas Grandes. Ci aspettavamo, come avevamo letto sulla nostra fedele guida, una sterminata pianura di un bianco abbagliante, un deserto di sale interrotto solo dalla linea dell’orizzonte.
Ed invece le saline sono marroni. Sì, proprio marroni. Com’è possibile?
Lungo la discesa verso le saline, che si trovano a “soli” 3500 metri, la nostra guida ci spiega che d’estate i venti che soffiano dalle montagne trasportano particelle di terra. In questa stagione, i 600 km quadri delle saline diventano un’immensa distesa bianco-marrone, che ricorda un po’ la neve sciolta. A marzo, invece, le saline sono bianchissime.
A quanto pare questo è un fenomeno naturale, che si ripete da quando esistono le saline. Infatti, è proprio così che le Salinas Grandes si sono formate. Milioni di anni fa, i sommovimenti della terra diedero origine ai monti delle Ande, e anche all’ampia depressione dove si trovano le saline. Per milioni di anni, il vento e i ruscelli montani hanno trasportato sedimenti, dando vita a questa pianura.
Inizia il tour nelle Salinas Grandes
Arriviamo e lasciamo l’auto al parcheggio. Ci cambiamo subito le scarpe, perché la superficie delle saline è coperta di un sottile strato di acqua piena di sale, che impregna e incrosta tutto ciò che tocca. Iniziamo a camminare lungo la bianco-marrone, incontrando qui e là un cactus, o il tronco di un vecchio albero. L’aria ha un che di salato, e il senso di libertà è indescrivibile.
Ben presto però ci rendiamo conto che, senza la nostra auto, non possiamo vedere molto. Le saline sono enormi ed esplorarle a piedi è impossibile. Torniamo al parcheggio, dando un’occhiata alle bancarelle degli artigiani, e alle loro sculture in pietra e in sale. Insieme alla guida, percorriamo tutto il circuito delle saline, una lunga striscia di asfalto che taglia la pianura.
Dopo un po’ la fame si fa sentire, e per pochi euro compriamo delle buonissime empanadas. Qui tutto è surreale, anche i tavolini e le panche fatti tutti di sale. Alla fine del pranzo però ci alziamo dalle panchine con i pantaloni bianchi ed umidi. Il sale ha assorbito l’umidità dell’estate argentina, trasportandola direttamente sui nostri abiti.
Per fortuna è estate, ed i vestiti si asciugano in poco tempo. Poi, la vista mozzafiato dell’immenso deserto di sale che si estende a perdita d’occhio val bene un po’ di fastidio.
Noi abbiamo visitato las Salinas Grandes con un’auto presa a noleggio. Il biglietto di ingresso alle saline costava 500 pesos, poco meno di 5€, ed era valido tre ore. Per le empanadas e le bibite abbiamo speso un paio di Euro. Eravamo accompagnati da una guida che avevamo trovato in precedenza.
Se ti muovi con un’auto propria e non hai già trovato una guida ti consigliamo di scegliere un tour guidato. Le guide conoscono le saline molto bene e ti mostrano tutti i punti di maggiore bellezza ed interesse. Andare alle saline senza una guida è possibile, ma il rischio è di non riuscire a trovare i punti più belli.
Per visitare las Salinas Grandes è possibile scegliere anche un tour organizzato. I tour organizzati sono molto più comodi delle visite “fai da te”, poiché gli operatori vengono a prenderti in albergo e ti accompagnano alle saline in auto con aria condizionata. Al termine della visita, potrai rilassarti in auto ed organizzare le attività per la serata.
Come Arrivare alle Salinas Grandes
Noi siamo arrivati alle Salinas Grandes partendo da Purmamarca. La RP 52 è in buone condizioni, ma il percorso è in salita, e spesso si incontrano camion, quindi per il viaggio bisogna calcolare poco più di un’ora sia all’andata che al ritorno.
La nostra escursione alle saline è durata circa tre ore, tra passeggiate, visita al circuito, pranzo e shopping, però è possibile visitarle anche in meno tempo.
Non abbiamo fatto l’escursione a dorso di lama. Questi animali procedono a passo lento, sono molto miti e ben addestrati. Inoltre, le guide sono veramente esperte, però le escursioni durano minimo 90 minuti. Sotto il sole cocente di agosto ed a 3500 metri di altezza, non ce la siamo sentita.
Come Arrivare alle Salinas Grandes da Salta e Jujuy
Il percorso da Salta a Salinas Grandes è lungo più o meno 250 km. A seconda delle condizioni del traffico, può durare 3-4 ore sia all’andata che al ritorno. Da Jujuy (133 km) ce la saremmo cavata con appena un paio d’ore di guida, ma abbiamo preferito la soluzione più breve.
Qui e lì abbiamo letto che le saline possono essere raggiunte da Jujuy anche prendendo uno qualsiasi degli autobus diretti in Cile. Le saline sono la maggiore attrazione della zona, e tutti questi autobus vi si fermano. Se non si ha un’auto però una volta giunti sul posto si riesce a vedere ben poco.
In alternativa avremmo potuto prendere un remís – ce ne sono tantissimi che partono da Jujuy o da Purmamarca. Noi però abbiamo preferito la libertà dell’auto a noleggio, ma ovviamente eravamo in compagnia di una guida locale, che conosceva bene la strada, ma soprattutto la zona intorno alle saline.
Cosa Vedere Dopo le Salinas Grandes
La visita alle saline lascia un ricordo indelebile, anche se non è una visita lunga. Sulla via del ritorno verso Salta, può essere una buona idea “spezzare” il viaggio in due o più e fermarsi a Purmamarca o a Jujuy. Entrambe le città sono abbastanza vicine al Parco Nazionale Calilegua, dove tra la selva tropicale vivono giaguari e puma.
Purmamarca è poco più di un villaggio arroccato sulle Ande, dominato dal meraviglioso Cerro de los Siete Colores. La Collina dei Sette Colori è formata da sette diversi strati di roccia, che si sono formati durante ere geologiche differenti, e che hanno colori che variano dal bianco al viola, passando per i toni del rosso e dell’arancione. La collina offre uno spettacolo mozzafiato, soprattutto se osservata subito dopo il tramonto, quando i suoi colori diventano più intensi.
Jujuy, meglio conosciuta come San Salvador de Jujuy, è molto diversa. Non ha il fascino coloniale di Salta, ed è tutto sommato una città piccola (per l’Argentina), però mantiene una forte impronta indigena. Dopo aver girato per le stradine di Purmamarca, con gli indigeni che vivono in attesa dei turisti, Jujuy fin dal primo momento appare come una città molto più ricca.
La scelta della tappa migliore non sempre però e facile, e dipende soprattutto dal proprio itinerario e dal tempo che si ha a disposizione. Sia a Purmamarca che a Jujuy, in ogni caso abbondano gli hotel di qualsiasi categoria, e la cucina locale è deliziosa.
Se vuoi saperne di più leggi il nostro diario di viaggio dedicato al viaggio in Argentina.